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sabato, marzo 11, 2006

PMI ed informatica

Ultimamente ho avuto modo di conoscere molte aziende, studi, professionisti etc.
Sono davvero sconcertato dallo stato in cui versano i loro sistemi informatici !!
Investimenti pari allo zero uniti alla scarsa professionalità dei cosiddetti "operatori del settore ICT" hanno prodotto risultati a dir poco inquietanti.....
Ciò alla faccia della competizione globale che, invece, richiederebbe un massiccio utilizzo delle nuove tecnologie.
Fattori come il mobility, la collaborazione, la gestione del patrimonio "informazione" che sono alla base del successo competitivo delle (poche..) aziende che oggi vincono sui mercati, alla grande maggioranza delle imprese, sono completamente sconosciuti.
Per molti, soluzioni come ad es. il CRM (customer relationship management) sono oggetto di mistero assoluto! Ma, volendo restare più terra terra, anche le tecnologie emergenti come il VOIP, che possono permettere alle aziende di abbattere pesantemente i costi sostenuti per la telefonia, rimangono oggetto del mistero.
Le cause e le responsabilità sono tantissime: da un lato, come dicevo prima, la scarsa propensione degli imprenditori ad investire nell'ICT (preferendo acquistare, piuttosto, l'ultimo Porsche)
Dall'altro l'incapacità di molti operatori del settore informatico di proporre soluzioni piuttosto che prodotti.
D'altro canto il boom dell'informatica che ha prodotto utili a due digit per tutti gli anni ottanta e parte dei novanta, ha attratto moltissimi operatori del tutto improvvisati e disposti a rinunciare a giusti guadagni riducendo, conseguentemente, al minimo la qualità complessiva dei servizi offerti ai clienti.
In questo scenario si è sviluppato il disastroso (a mio avviso) fenomeno dei "cloni" (computers assemblati non di marca) e della pirateria del software.
Ciò, se da un lato ha allargato enormemente il mercato, consentendo anche alle piccole imprese ed alle famiglie di accedere al computer, ha, difatto, ridotto all'osso i margini, sino alle estreme conseguenze attuali in cui i grossi produttori ormai ci rimettono e qualcuno di essi, che era, negli anni del boom, leader incontrastato, vende ai cinesi il settore personal computer ormai in perdita secca.
Uno scenario inquietante....ma cosa fare?
Beh una risposta certa io non la posseggo, però quando parlo con i clienti, vedo che riesco a percepire i loro problemi e, molto spesso ne anticipo le esigenze e riesco a fargli condividere la mia visione.
Questo non è un dono divino ma è frutto della passione con la quale faccio questo lavoro che m'impegna totalmente (non mi vergogno a dire che molte sere mi addormento davanti al mio notebook) e che mi vede, a 50 anni, ancora a studiare e soprattutto a sperimentare le ultime innovazioni, sulla mia pelle prima di andare a proporle ai clienti.
Leo Aruta